I docenti precari hanno diritto alla “card” per la formazione
La FLC CGIL avvia una vertenza legale per garantire a tutti i precari il beneficio della “carta docente”.
Il personale precario ha diritto alla “carta docente”, ovvero al beneficio economico di 500 euro a supporto della formazione e l’aggiornamento di cui già fruiscono i docenti di ruolo. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato con una recente sentenza (n.1842/2022) a seguito di ricorso promosso da un gruppo di insegnanti di religione a tempo determinato, affermando che non ci può essere discriminazione di trattamento tra personale precario e di ruolo.
Alla luce delle domande pervenute in merito al ricorso sul ricorso “Carta del docente”, si forniscono i seguenti chiarimenti:
- Il ricorso è gratuito per gli iscritti o per chi intenda iscriversi al netto della tassa per il reddito e le eventuali spese qualora si fosse condannati, persa la vertenza, al pagamento delle spese processuali. Ulteriori chiarimenti verranno dati dagli avvocati a tempo debito. Affinché siate contattati per l’incontro con l’avvocato dovete compilare questo modulo di google http://tinyurl.com/
RicorsoCartaDocenteFLCSiena. Solo dopo l’incontro con l’avvocato potranno essere formalizzate le adesioni. La compilazione del modulo google, quindi, non è in alcun modo vincolante. - Al ricorso in oggetto possono aderire solo i docenti che, tra l’anno scolastico 2015/16 e l’anno scolastico 2021/22, hanno almeno un anno di insegnamento con contratto continuativo al 30/06 o al 31/08
- Deve essere inviata una diffida nella quale dovranno essere inseriti tutti gli anni scolastici, tra il 2015/16 e il 2021/22 compresi, in cui si è lavorato anche se per un periodo inferiore a 180 giorni. Quindi nella diffida vanno inseriti tutti gli anni scolastici con contratto annuale o temporaneo
- la diffida va mandata via PEC o tramite raccomandata A/R (i riferimenti sono scritti nella diffida stessa) conservandone una copia oltre alla copia della raccomandata nonchè le ricevute di consegna/accettazione della PEC o quella di ritorno della raccomandata