Manifestazione nazionale unitaria a Roma.
Il dramma degli esodati che rischiano di restare senza stipendio e senza pensione è l’emblema della riforma del sistema pensionistico varata dal Governo Monti. La pensione non è più lo strumento sostitutivo del salario, ma un diritto che variabili incontrollabili, come la cosiddetta aspettativa di vita, possono procrastinare senza tempo certo.È una riforma che non guarda alla condizione della gente, ma a far cassa e a sottrarre ai lavoratori e ai cittadini i benefici dello stato sociale. Il lavoro pubblico, a cui i comparti della conoscenza appartengono, ancora una volta paga un pesante tributo alle politiche di privatizzazione del Governo Berlusconi prima e del Governo Monti ora:
- blocco dei contratti nazionali
- blocco degli scatti di anzianità per alcuni comparti
- applicazione della legge Brunetta con tutti i risvolti anticontrattuali che comporta, a partire dalla trattenuta sulla malattia.
- Da ultimo la beffa della riforma del sistema pensionistico, spacciata come necessaria per garantire ai giovani il lavoro e un futuro pensionistico:
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- se nessuno va in pensione non c’è lavoro per i giovani
- se il lavoro è discontinuo o sottopagato, manca la contribuzione necessaria a un futuro pensionistico per i giovani.
La FLC CGIL sarà in piazza il 13 aprile, perché come ha avuto modo di ridire più volte la Segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, la partita sulle pensioni non è finita. Vai agli allegati