Dopo le bocciature del CNPI e della Conferenza delle Regioni su licei e istituti professionali, ed il giudizio critico sugli istituti tecnici, subordinato all’accettazione di non banali correzioni, sui regolamenti della secondaria superiore arriva anche il parere negativo del Consiglio di Stato.
È la conferma che le nostre osservazioni fortemente critiche erano più che fondate.
Ribadiamo ora con maggior forza che è il caso di fermarsi, rinviando di un anno l’entrata in vigore dei regolamenti: di ascoltare le ragioni di quanti non hanno condiviso merito e metodo del riordino della scuola secondaria superiore; è necessario rimuovere i tagli e, solo a questa condizione, riprendere le fila per una vera riforma che necessita non di tagli ma di investimenti, di tempo per l’ascolto ed il confronto vero.
I diritti degli studenti, genitori e dei lavoratori della scuola vanno rispettati e non possono essere sacrificati sull’altare delle esigenze di risparmio, in un’ottica economicistica di corto respiro che condanna il paese ad un destino di marginalizzazione a livello internazionale.
Per queste ragioni, dopo la straordinaria mobilitazione dell’11 dicembre, le nostre iniziative continueranno per difendere la scuola pubblica.